Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Le deliberazioni dell'assemblea sociale, se non impugnate nei termini di legge, vincolano tutti i soci, salvo che il giudice ne ravvisi la nullità per contrasto con norme inderogabili. Pertanto, le delibere assembleari che prevedono contributi o versamenti obbligatori dei soci per far fronte a spese comuni della società, anche di natura straordinaria come l'esecuzione di un lodo arbitrale, sono vincolanti per i soci, a meno che non siano state annullate per violazione di norme imperative, come il principio della responsabilità limitata dei soci. Il giudice, nel valutare la legittimità di tali delibere, deve verificare se le spese per cui sono stati richiesti i contributi ai soci rientrano tra quelle ordinarie di funzionamento della società, coperte dal corrispettivo della cessione degli alloggi, oppure hanno natura straordinaria, e in quest'ultimo caso se la relativa copertura può essere legittimamente posta a carico dei soci in base al contratto sociale o allo statuto. Inoltre, il diritto di credito della società nei confronti dei soci per i contributi deliberati rientra tra i rapporti sociali soggetti alla prescrizione quinquennale di cui all'art. 2949 c.c., a prescindere dal fatto che la richiesta di versamento trovi fondamento in una delibera assembleare più recente rispetto alla delibera che ha disposto lo scioglimento e la messa in liquidazione della società.