Cassazione penale Sez. II sentenza n. 19284 del 6 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:19284PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo di legalità sui provvedimenti cautelari emessi dal tribunale del riesame, non può sindacare nel merito gli apprezzamenti fattuali e valutativi compiuti dal giudice di merito in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, essendo tali valutazioni riservate in via esclusiva al giudice competente per l'applicazione della misura cautelare e al tribunale del riesame. Il controllo di legittimità è limitato alla verifica della congruità e della coerenza logica dell'apparato argomentativo posto a fondamento del provvedimento impugnato, senza poter riesaminare nel merito gli elementi di fatto e le valutazioni compiute dal giudice di merito, salvo che non risultino "prima facie" dal testo del provvedimento vizi logici o giuridici. In particolare, il tribunale del riesame, nel motivare in ordine alla sussistenza delle esigenze cautelari, è tenuto a rendere conto in modo adeguato e privo di contraddizioni delle ragioni per le quali ritiene che le esigenze cautelari non possano essere soddisfatte con misure meno afflittive della custodia cautelare in carcere, avendo riguardo alla gravità dei fatti, alla pericolosità sociale dell'indagato e alla concreta possibilità di reiterazione di analoghi reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI R. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Catanzaro, sezione del riesame in data 2/11/2012;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis)) di Montrone;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, dott. VOLPE Giuseppe che ha concluso chiedendo che il ricorso venga dichiarato inammissibile;

uditi per l'indagato l'avv. (OM…

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