Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 4976 del 2006

ECLI:IT:TARLAZ:2006:4976SENT

Massima

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Il diritto all'obiezione di coscienza al servizio militare obbligatorio, pur essendo un diritto costituzionalmente garantito, è soggetto a termini di presentazione della relativa domanda stabiliti dalla legge ordinaria, il cui mancato rispetto comporta l'improcedibilità della richiesta per sopravvenuta carenza di interesse, anche in presenza di una precedente sospensiva dell'atto impugnato. Il giudice amministrativo, nel valutare la legittimità del diniego di riconoscimento dell'obiezione di coscienza, deve verificare il rispetto dei termini di legge per la presentazione della domanda, senza poter entrare nel merito delle ragioni di coscienza addotte dal ricorrente, le quali restano irrilevanti ai fini della decisione qualora sia accertato il superamento dei termini previsti dalla normativa di settore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Anno 2006
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL LAZIO
Anno 1996
Sezione I-bis
ha pronunciato la seguente
Sentenza
sul ricorso n. 11962 del 1996, proposto da ((omissis)), rappresentato e difeso dagli avv.ti ((omissis)) e ((omissis)), presso lo studio di quest'ultimo elettivamente domiciliato, in Roma, via Taro n. 37
contro
il Ministero della Difesa, in persona del Ministro p.t.;
la Capitaneria di Porto Ufficio Leva di Mare di Rimini, in persona del Comandante p.t.;
rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, presso la quale sono elettivamente domiciliati in Roma, alla via dei Portoghesi n. 12
per l'annullamento
del provvedimento di rigetto della domanda di riconoscimento dell'obiezione di coscienza emesso in data 24 maggio 1996, in quanto prodotta oltre i termini previsti dall'art. 2 della legge 15 dicembre 1972 n. 772, così come modificato dalla le…

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