Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36372 del 1 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:36372PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuità del disegno criminoso, ai fini dell'applicazione dell'istituto della continuazione di cui all'art. 81, comma 2, c.p., non può essere desunta dalla sola analogia delle condotte delittuose, dall'unitarietà del contesto o dalla brevità del lasso temporale tra i diversi episodi, ma richiede che i singoli reati siano stati programmati e deliberati, almeno nelle linee essenziali, in vista di un unico fine, pur con possibilità di adattamento alle eventualità concrete. Pertanto, la valutazione dell'unicità del disegno criminoso deve essere effettuata in concreto, tenendo conto di tutti gli elementi indiziari favorevoli, la cui convergenza incrementa la possibilità di riconoscere l'esistenza di un medesimo programma delinquenziale originario, senza che gravi sull'imputato l'onere di allegare in modo dettagliato e specifico tale unitarietà. Il giudice dell'esecuzione, nel decidere sull'applicazione della continuazione, è tenuto a esaminare attentamente tutti gli elementi rilevanti, senza limitarsi a considerazioni stereotipate o generiche, al fine di accertare se sussista o meno l'unicità del disegno criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. BONITO Francesco - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 454/2014 TRIBUNALE di BRINDISI, del 26 gennaio 2015,
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. TALERICO PALMA;
lette le conclusioni del PG Dott. FIMIANI Pasquale, che ha chiesto che il ricorso venga dichiarato inammissibile con le pronunce consequenziali.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 26 gennaio 2015, il Tribunale di Brindisi, quale giudice dell'esecuzione, rigettava l'istanza formulata nell'interesse di (OMISSI…

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