Il termine per l'impugnazione di una delibera assembleare condominiale decorre dalla data della sua effettiva conoscenza da parte del condomino, non dalla mera pubblicità o comunicazione della stessa, essendo necessario che il condomino abbia avuto la possibilità concreta di venire a conoscenza del contenuto della delibera. Il rispetto del termine di impugnazione è condizione di ammissibilità dell'azione, in quanto la tempestività dell'impugnazione costituisce un requisito essenziale per la validità dell'atto introduttivo del giudizio. Pertanto, il giudice è tenuto a dichiarare l'inammissibilità dell'impugnazione tardiva della delibera assembleare, non potendo entrare nel merito della controversia. Tale principio trova applicazione anche nel caso in cui il condomino impugnante abbia effettuato i pagamenti previsti dalla delibera contestata, in quanto il mero adempimento degli obblighi derivanti dalla delibera non comporta la rinuncia all'azione di impugnazione, né la decadenza dal relativo diritto. Inoltre, la rinuncia al ricorso per cassazione, intervenuta a seguito di accordo transattivo stragiudiziale, determina l'estinzione del giudizio senza alcuna pronuncia sulle spese, in assenza di difese svolte dalla parte intimata.