Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 449 del 2014

ECLI:IT:TARNA:2014:449SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive costituisce un provvedimento amministrativo vincolato, che non richiede la previa comunicazione di avvio del procedimento ai sensi dell'art. 7 della legge n. 241/1990. Ciò in quanto la natura rigidamente vincolata di tali atti sanzionatori in materia edilizia, tra cui rientra l'ingiunzione di demolizione di costruzione abusiva, esclude la necessità di tale comunicazione preventiva. Inoltre, anche qualora vi fosse stata una violazione delle norme sul procedimento, il provvedimento non sarebbe comunque annullabile ai sensi dell'art. 21-octies della legge n. 241/1990, in quanto il contenuto dispositivo dello stesso non avrebbe potuto essere diverso da quello concretamente adottato. L'amministrazione comunale è pertanto legittimata a ordinare la demolizione di opere edilizie realizzate senza il prescritto titolo abilitativo, senza dover previamente comunicare l'avvio del relativo procedimento sanzionatorio all'interessato. La valutazione circa l'impossibilità di procedere alla demolizione, con conseguente applicazione della sanzione pecuniaria in luogo di quella demolitoria ai sensi dell'art. 33, comma 2, del D.P.R. n. 380/2001 (già art. 9 della legge n. 47/1985), deve essere effettuata dall'ufficio tecnico comunale in sede di esecuzione dell'ingiunzione di demolizione, e non può costituire un vizio del provvedimento che ordina la riduzione in pristino dello stato dei luoghi. Infine, l'istanza di sanatoria ex art. 13 della legge n. 47/1985, per essere efficace, deve essere effettivamente presentata dall'interessato, non essendo sufficiente la mera deduzione della sua pendenza.

Sentenza completa

N. 07688/2001
REG.RIC.

N. 00449/2014 REG.PROV.COLL.

N. 07688/2001 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7688 del 2001, proposto da:
Di Nardo Raffaele, rappresentato e difeso dagli avv. Maria Grazia Ingrosso e Andrea Napolitano, con domicilio eletto presso Maria Grazia Ingrosso in Napoli, via Melisurgo n. .4;

contro

Comune di Napoli, rappresentato e difeso dagli avv. Giuseppe Tarallo, Bruno Crimaldi, Giacomo Pizza, Annalisa Cuomo, Giuseppe Dardo, Barbara Accattatis Chalons D'Oranges, Antonio Andreottola, Eleonora Carpentieri, Anna Ivana Furnari, Anna Pulcini, Bruno Ricci, Gabriele Romano, domiciliato in Napoli, in piazza Municipio;

per l'annullamento

della disposizione dirigenziale n.…

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