Cassazione penale Sez. I sentenza n. 47332 del 14 dicembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:47332PEN

Massima

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Il dolo eventuale del reato di omicidio volontario può essere riconosciuto quando l'agente, pur non volendo direttamente la morte della vittima, si rappresenta e accetta il concreto rischio che tale evento si verifichi a causa delle proprie condotte violente e lesive, adottate consapevolmente per superare la resistenza della persona offesa e portare a compimento il programma criminoso. Ciò si verifica anche quando l'agente, pur non essendo l'esecutore materiale dell'azione omicida, concorre moralmente nell'ideazione e nell'esecuzione del piano criminoso, accettando il rischio che l'uso della violenza contro la vittima possa cagionarne il decesso. Il dolo eventuale del reato di rapina può essere riconosciuto quando gli imputati, pur avendo inizialmente programmato la sola commissione di un furto in abitazione, accettano consapevolmente il rischio che l'irruzione in un luogo destinato alla dimora delle persone possa richiedere l'impiego di violenza per neutralizzare le prevedibili reazioni della vittima e portare a termine il proposito criminoso. Il concorso anomalo nel reato di omicidio volontario sussiste quando gli imputati, pur non essendo gli esecutori materiali dell'azione omicida, hanno accettato il concreto rischio che l'uso della violenza contro la vittima, necessario per realizzare il programma criminoso inizialmente concordato, potesse cagionarne il decesso. La circostanza aggravante del nesso teleologico di cui all'art. 61 n. 2 c.p. è compatibile con il riconoscimento della continuazione tra i reati, in quanto il nesso finalistico tra i delitti non esclude la possibilità di una progressione criminosa. La recidiva può essere riconosciuta quando l'imputato, già condannato per un precedente reato contro il patrimonio commesso con modalità analoghe, manifesta una maggiore propensione a delinquere attraverso la commissione di nuovi gravi reati contro la persona e il patrimonio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - rel. Consigliere

Dott. RUSSO Carmine - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/06/2021 della CORTE ASSISE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. BINENTI Roberto;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa CENICCOLA Elisabetta, che ha chiesto il rigetto dei ricorsi;
uditi i …

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