Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 47976 del 16 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:47976PEN

Massima

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Il falso materiale commesso da privato in certificazione amministrativa e la calunnia sono reati gravi che ledono la fede pubblica e la corretta amministrazione della giustizia. Il giudice di legittimità, nel sindacare la sentenza di condanna, non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella compiuta dai giudici di merito, essendo il suo controllo limitato alla verifica della logicità e coerenza della motivazione, senza possibilità di una diversa ricostruzione dei fatti. Pertanto, il ricorso per cassazione contro la sentenza di condanna per tali reati è dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, quando la motivazione della decisione impugnata risulti immune da vizi logici o contraddittorietà, ancorché il ricorrente proponga una lettura alternativa delle risultanze probatorie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

RA. ST. , nato a (OMESSO);

contro la sentenza del 14 maggio 2007 emessa dalla Corte d'appello di Bologna;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

Con la decisione in epigrafe la Corte d'appel…

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