Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La normativa in materia di autorizzazione paesaggistica contenuta nell'art. 146 del d.lgs. 42/2004 si applica ai procedimenti di rilascio dell'autorizzazione paesaggistica non ancora conclusi alla data del 31 dicembre 2009, anche nel caso di procedimenti di condono edilizio, in applicazione del principio del tempus regit actum. Pertanto, il parere vincolante della Soprintendenza deve essere acquisito nel corso del procedimento autorizzatorio e non può essere reso successivamente sotto forma di annullamento, essendo contrario alla disciplina vigente. La natura preventiva del parere della Soprintendenza si riferisce al procedimento autorizzatorio e non all'abuso edilizio, sicché l'applicazione della nuova normativa non comporta l'improcedibilità dei procedimenti di condono non ancora definiti. Inoltre, la restituzione degli atti da parte della Soprintendenza per la sopravvenuta modifica della disciplina applicabile è conforme ai principi generali in materia di procedimento amministrativo e non necessita di una specifica previsione normativa, essendo adeguatamente motivata con riferimento al mutamento del quadro normativo.