Il rinnovo della comunicazione di inizio attività di recupero rifiuti in procedura semplificata, previsto dall'art. 216, commi 1 e 5, del d.lgs. n. 152/2006, è soggetto all'obbligo di acquisire l'autorizzazione unica ambientale (AUA) ai sensi dell'art. 3, comma 1, lett. g), del d.P.R. n. 59/2013, anche in assenza di modifiche sostanziali dell'impianto, in quanto il rinnovo non costituisce una mera proroga ma comporta per l'Amministrazione l'obbligo di verificare il possesso dei requisiti idonei a garantire un elevato livello di protezione ambientale, alla luce della normativa vigente al momento del rinnovo, in applicazione del principio del "tempus regit actum". Pertanto, il gestore dell'impianto è tenuto a presentare l'istanza di AUA, corredata dall'esito della verifica di assoggettabilità alla procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA), ai sensi dell'art. 20 del d.lgs. n. 152/2006, in quanto l'impianto rientra, per caratteristiche e dimensioni, nella categoria indicata nell'allegato IV alla parte II del Codice dell'Ambiente, a prescindere dal fatto che all'epoca dell'avvio dell'attività tale verifica non fosse prevista. La facoltà di non avvalersi dell'AUA, prevista dall'art. 3, comma 3, del d.P.R. n. 59/2013, non è applicabile nel caso in cui l'attività sia soggetta, oltre alla comunicazione di inizio attività, anche al rilascio di altri titoli abilitativi, come l'autorizzazione alle emissioni in atmosfera di cui all'art. 269 del d.lgs. n. 152/2006.