Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3623 del 24 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:3623PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di misure cautelari personali, può essere desunto dalla particolare violenza e abnormità della condotta tenuta dall'indagato nell'occasione del fatto per cui si procede, anche in assenza di precedenti penali o di altri specifici indici di capacità a delinquere, in quanto l'indole violenta del soggetto, di per sé, rende agevole il ripetersi di condotte analoghe nel normale svolgersi della vita di relazione. Pertanto, la circostanza che la misura cautelare sia stata applicata dopo un certo lasso di tempo dal fatto, senza che nel frattempo siano state poste in essere ulteriori condotte delittuose, non esclude necessariamente l'attualità delle esigenze cautelari, specie quando il periodo trascorso sia di breve durata e la particolare efferatezza della condotta già accertata sia ritenuta rivelativa di una personalità incline all'uso della violenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 03/06/2016 del TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;
sentite le conclusioni del PG Dr. GIOVANNI DI LEO per l'inamissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con ordinanza del 21/06/2016, il Tribunale di Catanzaro ha confermato gli arresti domiciliari applicati dal Giudice le indagini preliminari Tribunale di Castrovillari a (OMISSIS) per violenza e resis…

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