Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14325 del 28 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:14325PEN

Massima

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Il sequestro preventivo è un provvedimento cautelare reale che può essere disposto dal giudice quando sussistono gravi indizi di reato e il pericolo che la libera disponibilità di cose pertinenti al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze del reato o agevolare la commissione di altri reati. Il giudice, nel disporre il sequestro, deve indicare in modo chiaro e motivato i presupposti di fatto e di diritto che giustificano il provvedimento, individuando in particolare il profitto del reato da sottoporre a sequestro e le ragioni per cui non è possibile procedere al sequestro diretto o in forma specifica di tali beni. La motivazione del provvedimento di sequestro deve essere adeguata e coerente, senza lacune o carenze tali da renderla meramente apparente, in modo da consentire la comprensione dell'iter logico seguito dal giudice. Il ricorso per cassazione avverso il provvedimento di sequestro è ammesso solo per violazione di legge, ricomprendendo tale vizio sia gli errori in iudicando o in procedendo, sia i vizi della motivazione così radicali da renderla del tutto mancante o priva dei requisiti minimi di coerenza, completezza e ragionevolezza. Pertanto, il giudice di legittimità non può sindacare nel merito le valutazioni compiute dal giudice del riesame in ordine alla sussistenza dei presupposti per il sequestro, salvo che la motivazione risulti totalmente arbitraria o incomprensibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 7/2017 in data 09/05/2017 del Tribunale del riesame di ENNA;
visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Giuseppe COSCIONI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. LORI Perla, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore Avv. (OMISSIS) in sostituzione dell'Avv. (OMISSIS)…

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