Consiglio di Stato sentenza n. 5959 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:5959SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di diffida a proseguire opere edilizie avviate a seguito di denuncia di inizio attività può essere annullato dal giudice amministrativo qualora l'intervento edilizio sia successivamente assentito, determinando così la sopravvenuta carenza di interesse alla decisione. In tali casi, il giudice è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, in applicazione dei principi di economia processuale e di concentrazione del contenzioso, non essendo più necessaria una pronuncia nel merito. La declaratoria di improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse si impone anche qualora la parte appellata non si sia costituita in giudizio, in quanto tale circostanza non incide sulla valutazione della sussistenza dell'interesse alla decisione. Il giudice amministrativo, nel dichiarare l'improcedibilità del ricorso, non deve provvedere sulla regolazione delle spese processuali qualora la parte soccombente non si sia costituita in giudizio.

Sentenza completa

Pubblicato il 29/08/2019

N. 05959/2019REG.PROV.COLL.

N. 04195/2007 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4195 del 2007, proposto dal Comune di Milano, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Paola Cozzi, Raffaele Izzo, Anna Maria Moramarco e Antonello Mandarano, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Raffaele Izzo in Roma, Lungotevere Marzio, n. 3;

contro

il signor Augusto Sala, non costituito in giudizio;

per la riforma della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Lombardia, sezione seconda, n. 584/2006, resa tra le parti.

Visti i ricorsi in appello e i relativi allegati;

visti tutti gli atti della causa;

relatore nell’u…

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