Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 7383 del 14 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:7383PEN

Massima

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Il reato di calunnia si configura quando l'imputato, consapevole dell'innocenza della persona accusata, formula deliberatamente accuse false e mendaci nei confronti di pubblici ufficiali, attribuendo loro condotte penalmente rilevanti, al fine di scagionare sé stesso o altri da un procedimento penale a proprio carico. L'esercizio del diritto di difesa non può giustificare una simile condotta, essendo necessario che l'imputato agisca con dolo specifico, ossia con la coscienza e volontà di formulare un'accusa falsa e calunniosa. La mera divergenza parziale tra le dichiarazioni dell'imputato e quelle dei pubblici ufficiali non è di per sé sufficiente a integrare il reato di calunnia, dovendosi valutare complessivamente la ricostruzione dei fatti operata dall'imputato e la sua manifesta inverosimiglianza o contraddittorietà rispetto agli elementi probatori acquisiti. L'inammissibilità dell'impugnazione, dovuta a una motivazione apodittica e carente di specifiche deduzioni in fatto e in diritto, non consente di rimettere in discussione le valutazioni compiute dal giudice di merito in ordine alla sussistenza degli elementi costitutivi del reato e alla congruità del trattamento sanzionatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 426/2003 CORTE APPELLO di CATANIA, del 19/10/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/02/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. A. Montagna che ha concluso per l'inammissibilita'.

CONSIDERATO IN FATTO

1. (OMISSIS) e' stato condannato nei due gradi di merito (Tribunale di Cat…

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