Cassazione penale Sez. II ordinanza n. 55219 del 10 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:55219PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso proposto dall'imputato avverso la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, dichiara l'inammissibilità del ricorso in quanto il motivo dedotto, relativo all'assenza di adeguata motivazione in ordine alla responsabilità dell'imputato o alla sussistenza di una causa di non punibilità, non rientra tra quelli consentiti dalla nuova formulazione dell'art. 448, comma 2-bis, c.p.p., introdotta dalla L. n. 103/2017, che si applica ai procedimenti in cui la richiesta di applicazione della pena è stata presentata dopo l'entrata in vigore della legge. La Corte di Cassazione, pertanto, ribadisce che, in seguito alla riforma, i motivi di ricorso ammissibili avverso la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti sono esclusivamente quelli attinenti all'espressione della volontà dell'imputato, al difetto di correlazione tra la richiesta e la sentenza, all'erronea qualificazione giuridica del fatto e all'illegalità della pena o della misura di sicurezza. L'inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende, in considerazione dei profili di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria D. - rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa dal Gip del Tribunale di Lecce il 4 aprile 2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BORSELLINO MARIA DANIELA.
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
1. Con la sentenza impugnata il G.I.P. del Tribunale di Lecce ha applicato allo (OMISSIS) la pena concordata tra le parti di otto mesi di reclusione ed Euro 400 di multa per i reati di rapina a mano armata e di porto di pis…

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