Il titolare di una licenza per l'attività di somministrazione di alimenti e bevande non può proseguire l'attività in assenza di regolare certificazione di agibilità dell'immobile, anche in pendenza di un'istanza di condono edilizio, in quanto la mancanza di tale requisito essenziale, a prescindere dall'esito del procedimento di sanatoria, legittima l'adozione di provvedimenti inibitori e sanzionatori da parte dell'autorità amministrativa competente, al fine di tutelare la pubblica incolumità e salubrità. Infatti, la possibilità di ottenere un certificato di agibilità provvisorio in pendenza di un procedimento di condono edilizio, prevista dalla normativa regionale siciliana, presuppone comunque la presentazione di una specifica istanza corredata dalla necessaria documentazione, che nel caso di specie non risulta essere stata presentata. Pertanto, in assenza di una regolare certificazione della sussistenza dei requisiti minimi di sicurezza, salubrità e risparmio energetico degli edifici, l'autorità amministrativa è legittimata a disporre la sospensione dell'attività commerciale e, in caso di inottemperanza, anche il sequestro amministrativo dell'immobile, a tutela della pubblica incolumità e salute, senza che ciò possa essere considerato un'ingiustificata limitazione dell'attività d'impresa.