Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27969 del 19 luglio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:27969PEN

Massima

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Il diritto di cronaca, quale aspetto essenziale della libertà di manifestazione del pensiero riconosciuta dall'art. 21 Cost., può giustificare la pubblicazione di notizie lesive della reputazione altrui, a condizione che la notizia riportata sia vera o quantomeno seriamente accertata, di interesse pubblico e presentata con continenza espressiva, senza incivili denigrazioni. Tale scriminante opera anche quando la notizia riportata fedelmente riproduca il contenuto di un messaggio già ampiamente diffuso e oggetto di discussione nella comunità locale, senza alcun commento o notazione personale da parte di chi la pubblica. Il danno morale derivante dalla lesione della reputazione può essere liquidato in via equitativa, sulla base di una pluralità di indici, quali la gravità intrinseca delle offese e la loro ampia diffusione, senza necessità di analitica dimostrazione del quantum.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. GUERDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/11/2020 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ALFREDO GUARDIANO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ORSI Luigi, che ha concluso chiedendo.
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita'.
udito il difensore l'avv. (OMISSIS) si associa alle conclusioni del Proc. Gen.; in subordine per il r…

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