Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18444 del 24 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:18444PEN

Massima

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La presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere per il reato di associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. opera non solo al momento dell'adozione del provvedimento genetico della misura, ma anche nelle successive vicende che attengono alla permanenza delle esigenze cautelari, salvo che non siano acquisiti elementi dai quali risulti che non sussistono tali esigenze. Tale presunzione di rigore, prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p., deroga alla disciplina generale di cui all'art. 299, comma 2, c.p.p. in materia di sostituzione o revoca delle misure cautelari, in ragione della particolare gravità del reato associativo e della necessità di assicurare l'effettività della risposta punitiva. Pertanto, in presenza di gravi indizi di colpevolezza per il delitto di cui all'art. 416-bis c.p., la custodia cautelare in carcere è la misura ritenuta dal legislatore astrattamente più adeguata, salvo che il giudice non accerti in concreto l'insussistenza delle esigenze cautelari, in applicazione del principio di proporzionalità. Tale disciplina di rigore, volta a contrastare efficacemente la criminalità organizzata di tipo mafioso, non viola i principi costituzionali di eguaglianza, di libertà personale e di finalità rieducativa della pena, in quanto risponde a esigenze di tutela di interessi pubblici di primario rilievo costituzionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BONITO Francesc - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 268/2012 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 28/06/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) il quale ha chiesto il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) in sost. dell'avv. (OMISSIS).

La Corte:

OSSERVA IN FATTO ED IN DIRITTO

1. Con ordinanza del 28 giugno 2012 il Tribunale d…

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