Cassazione penale Sez. II sentenza n. 241 del 10 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:241PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 può essere integrato anche sulla base di un singolo episodio criminoso che attesti l'intervento di un gruppo che partecipa nel suo insieme ad un evento importante per l'associazione, senza che sia necessaria la prova dell'unicità dell'organizzazione e dell'utilizzo di capitali comuni. La sussistenza del ruolo di capo e promotore dell'associazione può essere desunta anche dalla sola valutazione di specifici elementi fattuali, come le conversazioni telefoniche intercettate, senza che sia necessaria un'esplicita manifestazione di intenti, essendo sufficiente che i compartecipi possano fare reciproco, anche tacito, affidamento sulla struttura associativa al fine dell'approvvigionamento reciproco di sostanze stupefacenti. Pertanto, la motivazione del provvedimento cautelare è adeguata e logica laddove, sulla base di tali elementi, ricostruisce la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza in ordine all'esistenza dell'associazione e al ruolo rivestito dal ricorrente, senza che assumano rilievo eventuali profili di diversa valutazione degli stessi elementi probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe Maria - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - rel. Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CU. FA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 939/2010 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 02/07/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO GENTILE.

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. Guglielmo Passacantando che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Letti i motivi del Difensore che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

CONSIDERATO IN FATTO

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