Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla sig.ra Maria Sabbatella avverso gli atti del Comune di Polla relativi all'espropriazione di un'area per la realizzazione di opere pubbliche di riqualificazione urbanistica, edilizia, ambientale e culturale, ha dichiarato il ricorso improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse della ricorrente, in quanto la stessa ha espressamente dichiarato di non avere più interesse al ricorso. Il principio di diritto affermato nella sentenza è che il venir meno dell'interesse della parte ricorrente, manifestato espressamente nel corso del giudizio, comporta l'improcedibilità del ricorso, ai sensi dell'art. 35, comma 1, lett. c) del Codice del processo amministrativo. Ciò in quanto il processo amministrativo è improntato al principio della domanda e della corrispondenza tra chiesto e pronunciato, per cui il giudice non può pronunciarsi su questioni rispetto alle quali la parte abbia perso il proprio interesse. La dichiarazione di improcedibilità per sopravvenuto difetto di interesse è una pronuncia di natura formale, che non entra nel merito della legittimità degli atti impugnati, e comporta la compensazione delle spese di giudizio tra le parti.