Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 1761 del 15 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:1761PEN

Massima

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Il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso si configura quando l'agente, mediante minacce di gravi danni economici e finanziari nonché di difficoltà a proseguire i lavori della propria impresa, prospettando il coinvolgimento di organizzazioni criminali, costringe la vittima a consegnargli una somma di denaro. La responsabilità dell'imputato può essere accertata sulla base delle dichiarazioni della persona offesa e di intercettazioni ambientali, senza che rilevi l'eventuale incongruenza di alcuni elementi della sua versione, atteso che il compito del giudice di merito è quello di valutare l'attendibilità delle fonti di prova e fornire una motivazione congrua, esauriente e logica delle proprie conclusioni, non sindacabili in sede di legittimità salvo vizi di manifesta illogicità. L'aggravante del metodo mafioso sussiste quando dalle risultanze processuali emerga che l'agente abbia evocato l'appartenenza o la vicinanza ad associazioni criminali organizzate, anche senza che siano stati accertati specifici collegamenti, essendo sufficiente che la vittima abbia percepito concretamente la forza intimidatrice collettiva. La concessione delle circostanze attenuanti generiche è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice di merito, insindacabile in cassazione ove adeguatamente motivata con riferimento alla gravità del fatto, all'intensità dell'elemento psicologico e all'entità del danno cagionato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 425/2011 CORTE APPELLO di CALTANISSETTA, del 27/10/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/10/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. EMANUELE DI SALVO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Viola A.P.: inammissibilita';

Udito il difensore Avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) ricorre per cassazione, tramite il dif…

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