Il mancato e reiterato pagamento del canone di concessione, obbligazione principale posta a carico del concessionario, costituisce grave inadempimento contrattuale che legittima l'amministrazione concedente ad avvalersi della clausola risolutiva espressa, a tutela del proprio interesse ad assicurare la corretta gestione finanziaria dell'ente locale. Ciò anche qualora il concessionario abbia effettuato pagamenti parziali ed estemporanei, non idonei a sanare la morosità accumulata, e nonostante l'amministrazione abbia concesso termini ulteriori per il saldo del debito in un'ottica collaborativa. L'essenzialità dell'obbligo di pagamento del canone concessorio, la sua reiterata violazione per più di tre volte e l'impatto negativo sull'interesse pubblico sottostante al provvedimento di concessione, rendono legittima la risoluzione del contratto e la revoca della concessione, in applicazione della disciplina codicistica e della specifica clausola contrattuale. Ciò a prescindere dalla quantificazione esatta del debito, atteso che il mancato integrale pagamento del canone dovuto, anche per una sola annualità, integra di per sé grave inadempimento.