Cassazione penale Sez. II sentenza n. 39155 del 28 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:39155PEN

Massima

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Il sequestro probatorio di beni che costituiscono il corpo del reato è legittimo quando sussiste un nesso di immediata relazione tra gli oggetti sequestrati e l'illecito penale oggetto di indagine, senza che sia necessaria una specifica motivazione in ordine alla funzione probatoria del sequestro, in quanto tale esigenza è insita nella natura stessa del corpo del reato. Il provvedimento di sequestro può essere confermato anche in assenza di una documentazione idonea a dimostrare la legittima provenienza dei beni, qualora emergano altri elementi indiziari, quali il luogo di vendita, la mancanza di autorizzazione, la personalità dell'indagato e l'assenza di giustificazioni sulla provenienza dei prodotti. Il ricorso avverso il provvedimento di sequestro probatorio è limitato alle sole violazioni di legge, senza che possa essere dedotto il vizio di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 64/2015 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 28/01/2015; sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UGO DE CRESCIENZO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. FODARONI ((omissis)) chiede "inammissibilita' del ricorso".
Udito il difensore Avv. (OMISSIS) del foro di Roma il quale ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
MOTIVI DELLA DECISIONE
(OMISSIS), tramite il difensore ricorre per Cassazione avverso l'…

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