Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 29361 del 4 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:29361PEN

Massima

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Il mancato adempimento di un obbligo di comunicazione entro il termine di legge da parte di un pubblico ufficiale non integra automaticamente il reato di omissione di atti d'ufficio, essendo necessario accertare la sussistenza dell'elemento soggettivo del dolo, ossia la coscienza e volontà dell'inattività realizzata in violazione del dovere di agire. La mera scadenza del termine previsto dalla legge per l'esecuzione dell'adempimento, in assenza di elementi che dimostrino la consapevolezza e la volontarietà dell'omissione da parte del pubblico ufficiale, non è sufficiente a configurare il reato, potendo tale inattività essere ricondotta a negligenza o incapacità organizzativa dell'ufficio, rilevanti sul piano disciplinare ma non penale. Pertanto, per la configurabilità del reato di omissione di atti d'ufficio, è necessario che l'inerzia del pubblico ufficiale assuma la valenza di un rifiuto consapevole e volontario dell'adempimento, in assenza di plausibili giustificazioni derivanti dalle norme che disciplinano il dovere di azione, non essendo sufficiente la mera scadenza di un termine non qualificato come perentorio dalla legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovann - Presidente

Dott. LEO Gugliel - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS An - rel. Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

P.m. presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere;

avverso la sentenza del 30/10/2013 del Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere emessa nel procedimento a carico di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Anna Petruzzellis;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. SCARDACCIONE Eduardo Vittorio, che ha concluso chie…

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