La custodia cautelare in istituto penale minorile può essere applicata al minore imputato solo in presenza di gravi esigenze cautelari, in conformità ai principi costituzionali e alle norme internazionali che tutelano il minore, privilegiando il suo percorso educativo e il reinserimento sociale. Il pericolo di reiterazione del reato deve essere valutato con riferimento alla specifica condotta e personalità del minore, tenendo conto anche di eventuali precedenti episodi di violenza in costanza della misura cautelare, senza che assumano rilievo determinante le sole modalità della condotta originaria contestata. La valutazione della sussistenza delle esigenze cautelari e dell'idoneità di misure meno afflittive rispetto alla custodia in istituto rientra nel prudente apprezzamento del giudice di merito, sindacabile in sede di legittimità solo per vizi logici o carenze motivazionali. Inoltre, ai fini della concessione di eventuali attenuanti, il giudice può valutare anche in sede cautelare la possibile riduzione delle aggravanti contestate, senza dover attendere l'esito del giudizio.