Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35006 del 20 agosto 2015

ECLI:IT:CASS:2015:35006PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di falso in atto pubblico per induzione, qualora il pubblico ufficiale adotti un provvedimento a contenuto descrittivo o dispositivo dando atto in premessa, anche implicitamente, dell'esistenza delle condizioni richieste per la sua adozione, desunte da atti o attestazioni non veri prodotti dal privato, il provvedimento del p.u. è ideologicamente falso in quanto adottato sulla base di un presupposto inesistente e del falso non risponde il p.u., tratto in inganno, ma il soggetto che lo ha indotto in errore. (In applicazione del principio, la Corte ha ritenuto che correttamente la sentenza impugnata avesse giudicato responsabile ex artt. 48 e 479 cod. pen. un privato professionista il quale aveva indotto il funzionario del catasto a formare una falsa scheda di frazionamento di una particella dichiarando mendacemente di aver ricevuto l'incarico da tutti i proprietari dell'immobile interessato).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 666/2011 CORTE APPELLO di L'AQUILA, del 28/05/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/06/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SETTEMBRE ANTONIO;

Udito il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione, Dott. GALASSO Aurelio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

Udito, per la parte civile, l'avv. (OMISS…

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