Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 33909 del 6 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:33909PEN

Massima

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La persona offesa dal reato non ha il diritto di proporre personalmente ricorso per cassazione avverso il decreto di archiviazione, in quanto per la valida instaurazione del giudizio di legittimità si applica la regola dettata dall'art. 613 c.p.p., secondo cui l'atto d'impugnazione deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell'apposito albo. La disposizione di cui alla prima parte del comma 1 dell'art. 613 c.p.p., che consente alla "parte" di sottoscrivere personalmente il ricorso per cassazione, è applicabile esclusivamente nei confronti dell'imputato, in quanto alla persona offesa non compete tale qualificazione soggettiva e le altre parti diverse dall'imputato non possono stare in giudizio, ai sensi dell'art. 100 comma 1 c.p.p., se non col ministero di un difensore munito di procura speciale. Pertanto, il ricorso per cassazione proposto personalmente dalla persona offesa è dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma equa a favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MILO Nicola - rel. Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS), persona offesa nel procedimento a carico di:

(OMISSIS), nata il (OMISSIS);

avverso il decreto n. 9925/2010 Gip Tribunale di Santa Maria Capua Vetere del 31/08/2010;

visti gli atti, il decreto e il ricorso;

udita in camera di consiglio la relazione fatta dal Consigliere dr. Nicola Milo;

letta la requisitoria del Procuratore Generale in persona della dr.ssa G. Fodaroni, che…

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