Cassazione penale Sez. I sentenza n. 33000 del 30 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:33000PEN

Massima

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Il carattere mafioso di un'associazione per delinquere può essere desunto da una pluralità di elementi indiziari, quali la suddivisione dei partecipi in squadre dislocate nel territorio e guidate da fedeli luogotenenti, il ritrovamento di un cospicuo arsenale di armi, il riconoscimento di tali caratteristiche da parte di altre organizzazioni criminali operanti nel medesimo contesto territoriale, l'assenza di denunce da parte delle persone offese per episodi estorsivi riferibili al sodalizio, nonché il verificarsi di atti intimidatori e ritorsivi nei confronti di coloro che si oppongono alla riorganizzazione del gruppo. Tali elementi, unitamente alle risultanze delle intercettazioni che dimostrino il coinvolgimento dell'indagato nelle attività del sodalizio, in particolare nella gestione delle armi e in operazioni di pedinamento e rapina, possono integrare gravi indizi di colpevolezza per il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, a prescindere da eventuali rifiuti dell'indagato di svolgere specifiche attività criminose, ove risulti comunque il suo stretto legame fiduciario con i capi del sodalizio e la sua adesione alla programmazione delittuosa dello stesso. In presenza di tali gravi indizi, il pericolo concreto ed attuale di recidiva, desumibile anche dalla personalità dell'indagato e dai suoi precedenti penali, può giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in ragione della presunzione di adeguatezza di tale misura per i delitti di cui all'articolo 275, comma 3, c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 744/2012 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 01/06/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) il quale ha chiesto il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) il quale ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza impugnata.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Catania, adito ex articolo 309 cod. pr…

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