Cassazione penale Sez. I sentenza n. 42091 del 9 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:42091PEN

Massima

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Il tribunale di sorveglianza, nel valutare la concessione di una misura alternativa alla detenzione, deve considerare prioritariamente gli elementi positivi della condotta carceraria del detenuto, come l'esito favorevole di precedenti esperimenti di reinserimento sociale, rispetto a eventuali elementi ostativi di natura associativa, i quali devono essere adeguatamente valutati e bilanciati con gli aspetti trattamentali, senza che la mera pendenza di un procedimento penale per reati di associazione di tipo mafioso possa automaticamente precludere l'accesso al beneficio, ove risultino prevalenti i fattori favorevoli al percorso di risocializzazione. Il giudice di sorveglianza, nel motivare la propria decisione, deve dare conto in modo logico e coerente della valutazione complessiva degli elementi acquisiti, senza che la mera deduzione di profili valutativi in fatto da parte del pubblico ministero possa comportare una censura in sede di legittimità, ove la decisione risulti adeguatamente argomentata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI TARANTO;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 894/2011 TRIB. SORVEGLIANZA di TARANTO, del 16/12/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO ZAMPETTI;

lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto annullamento senza rinvio.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 16.12.2013 il Tribunale di Sorveglianza di Taranto applicava a (…

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