Il recesso dal contratto di appalto pubblico da parte della stazione appaltante, disciplinato dall'art. 134 del D.Lgs. n. 163/2006, configura l'esercizio di un diritto potestativo, che non richiede la previa instaurazione di un procedimento amministrativo di tipo partecipativo, ma può essere esercitato unilateralmente dalla pubblica amministrazione, senza che ciò comporti la devoluzione della relativa controversia alla giurisdizione del giudice amministrativo. Infatti, la fase dell'esecuzione del contratto, successiva alla scelta del contraente, è naturalmente ricadente nella giurisdizione del giudice ordinario, salvo le tassative ipotesi di devoluzione alla cognizione del giudice amministrativo previste dall'art. 133, comma 1, lett. f), del codice del processo amministrativo, che non comprendono il recesso dal contratto. Pertanto, la controversia relativa al recesso dal contratto di appalto pubblico rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, il quale può comunque definire il proprio giudizio anche con riguardo al contenuto del contraddittorio procedimentale precedentemente instauratosi tra le parti e al loro concreto operato.