Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23006 del 11 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:23006PEN

Massima

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Le dichiarazioni della persona offesa, se ritenute attendibili dal giudice di merito, possono costituire prova sufficiente della responsabilità penale dell'imputato, senza necessità di ulteriori riscontri esterni, purché siano sottoposte a un vaglio positivo circa la loro credibilità. Il giudice di legittimità non può riesaminare il merito della valutazione probatoria effettuata dal giudice di merito, salvo che non siano denunciati vizi logici tassativamente previsti dalla legge. L'abrogazione del reato di ingiuria comporta la trasformazione del fatto in mero illecito civile, mentre per il reato di minaccia, in considerazione dei limiti edittali vigenti all'epoca del fatto, la pena deve essere rideterminata in euro 50 di multa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. SCOTTI Umberto L. - Consigliere

Dott. MORELLI Francesca - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/10/2014 del TRIBUNALE di TRAPANI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/03/2017, la relazione svolta dal Consigliere Dott. MORELLI FRANCESCA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. LUIGI BIRRITTERI, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio quanto all'addebito di cui all'articolo 594 c.p. e rigetto n…

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