Il verbale di accertamento di una violazione stradale, redatto da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, gode della presunzione di veridicità e di legittimità di cui all'art. 2700 c.c., salvo che non sia provata, attraverso una querela di falso, la sua falsità ideologica. Il giudizio di querela di falso in via incidentale non può essere rivolto nei confronti dell'autore del verbale, ma solo nei confronti dell'Amministrazione che intende avvalersi dell'efficacia probatoria del documento, essendo questa l'unica parte passivamente legittimata. La mera imprecisione nella descrizione di una dinamica veloce non inficia la fidefacenza del verbale, ove siano comunque accertate le circostanze oggettive della violazione, come la presenza di una curva e di una linea continua di mezzeria, che rendono provata la condotta illecita contestata. Ai fini della liquidazione delle spese, il giudizio di querela di falso in via incidentale deve essere considerato di valore indeterminabile, in ragione della sua finalità di eliminare la verità del documento e delle possibili implicazioni, al di fuori del processo, dell'accertamento della falsità.