Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 29834 del 20 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:29834PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il tentativo di reato di estorsione, anche se non portato a compimento per cause indipendenti dalla volontà degli agenti, è punibile qualora gli atti compiuti siano idonei e diretti in modo univoco a costringere la vittima a consegnare una somma di denaro, integrando così la fattispecie del tentativo di estorsione. La desistenza volontaria, che esclude la punibilità ai sensi dell'art. 56, comma 3, c.p., richiede che l'agente rinunci spontaneamente e di sua iniziativa alla prosecuzione dell'azione delittuosa, senza che tale rinuncia sia determinata da cause esterne a lui. Nel caso di reati a forma libera, come l'estorsione, la desistenza deve incidere concretamente sulla condotta offensiva, interrompendone il processo causale prima che si produca l'evento lesivo. La circostanza aggravante del metodo mafioso, di cui all'art. 7 della Legge n. 203/1991, è configurabile quando la condotta criminosa, pur non essendo finalizzata all'agevolazione di un'associazione mafiosa, sia connotata da modalità tipiche dell'intimidazione camorristica, tali da incutere nella vittima il timore di subire le conseguenze del controllo del territorio da parte di gruppi criminali organizzati. Ciò si verifica quando gli imputati agiscano con atteggiamenti di ostentata impunità e sicurezza, sfruttando la notorietà della loro appartenenza ad ambienti malavitosi, al fine di coartare psicologicamente la vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

3. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa il 07/07/2011 dalla Corte di Appello di Napoli;

letti i ricorsi e la sentenza impugnata;

udita in pubblica udienza la relazione del consigliere dott. ((omissis));

udito il pubblico ministero in persona del sostituto P.G. dott. VIOLA Alfredo, che ha concluso per l'inammissibilita' dei tre ricorsi.

udito il difens…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.