Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15557 del 18 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:15557PEN

Massima

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La provocazione da parte della persona offesa, consistente in un comportamento insistente e invasivo della sfera personale dell'imputato, può escludere o attenuare la responsabilità penale per il reato di lesioni volontarie, in quanto idonea a suscitare una reazione emotiva e incontrollata nell'imputato, tale da escludere o ridurre il dolo e la colpevolezza. Il giudice è tenuto a valutare attentamente le circostanze del caso concreto, considerando la gravità e la persistenza del comportamento provocatorio della persona offesa, nonché la proporzionalità della reazione dell'imputato, al fine di accertare se ricorrano i presupposti per l'esclusione o l'attenuazione della responsabilità penale per il reato di lesioni volontarie. Tale principio si applica anche ai reati commessi da minorenni, per i quali il giudice deve altresì valutare la minore età dell'imputato quale circostanza attenuante prevalente rispetto all'aggravante dei motivi futili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - rel. Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. GA. EL. SA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1/2010 CORTE APP. SEZ. MINORENNI di CALTANISSETTA, del 16/04/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/03/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALFONSO AMATO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. G. Izzo, che ha concluso per l'inamm.ta';

Udito, per la parte civile, l'Avv. G. D…

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