Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3621 del 24 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:3621PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, induce il privato a dare o promettere indebitamente denaro o altra utilità, realizza il delitto di induzione indebita a dare o promettere utilità, anche quando il privato agisca con riserva mentale o al solo fine di consentire l'intervento della polizia giudiziaria. Ai fini della consumazione del reato, è sufficiente la promessa di denaro o altra utilità fatta dall'indotto al pubblico ufficiale, senza che rilevi la mancata dazione effettiva. Il tentativo di induzione indebita sussiste quando il pubblico ufficiale pone in essere condotte idonee e univocamente dirette a determinare uno stato di soggezione psicologica nel privato, tale da indurlo a dare o promettere l'indebita utilità, anche in assenza dell'effettiva promessa o dazione. Il giudizio sulla concessione delle attenuanti generiche rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui esercizio deve essere motivato in relazione alla gravità del fatto e alla personalità del reo, senza che il giudice di legittimità possa sindacare tale valutazione se non in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza. Analogamente, la determinazione della pena nel caso di continuazione tra più reati è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice di merito, censurabile in sede di legittimità solo in presenza di palese irragionevolezza o travisamento dei fatti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - rel. Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/10/2016 della Corte di appello di Ancona udita la relazione svolta dal Consigliere Martino Rosati;
sentite le conclusioni del Procuratore Generale, Dott. PINELLI Mario Maria Stefano, che ha chiesto che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
udito il difensore del ricorrente, avv. (OMISSIS), del foro di Roma, in sostituzione per delega dell'avv. (OMISSIS), del foro di Ancona, che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITE…

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