L'occupazione illegittima di immobili di proprietà privata da parte della pubblica amministrazione per la realizzazione di opere pubbliche comporta l'obbligo di risarcimento del danno in favore del proprietario. Tale risarcimento deve riguardare: 1) il deprezzamento del patrimonio del proprietario a seguito della demolizione di beni preesistenti di sua proprietà, da quantificarsi sulla base di una perizia tecnica aggiornata ai valori di mercato correnti; 2) i costi sostenuti dal proprietario per il ripristino dei luoghi nella situazione originaria, previa verifica da parte dell'amministrazione sull'entità dei lavori effettuati; 3) il danno da mancato godimento e utilizzo degli immobili per il periodo di illegittima occupazione, da determinarsi sulla base dei criteri giurisprudenziali usuali per casi analoghi, tenendo conto del valore dei beni. Sono invece esclusi dal risarcimento gli eventuali esborsi sostenuti dal proprietario in sede transattiva per rientrare nel possesso degli immobili, in quanto iniziativa autonoma non direttamente derivante dagli atti illegittimi della pubblica amministrazione. Le spese di lite tra il proprietario e i terzi controinteressati sono compensate, mentre l'amministrazione soccombente è condannata a rifondere i tre quarti delle spese sostenute dal proprietario.