Cassazione penale Sez. I sentenza n. 52188 del 20 novembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:52188PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra più reati, ai sensi dell'art. 671 c.p.p., presuppone l'accertamento di un'unità di disegno criminoso, che si manifesta attraverso la sussistenza di elementi oggettivi e soggettivi comuni, quali la vicinanza temporale, la medesimezza delle modalità esecutive e la finalità criminosa unitaria. Tali elementi devono essere valutati in concreto dal giudice, il quale deve motivare adeguatamente l'esclusione o il riconoscimento della continuazione, anche in relazione a circostanze come la distanza temporale tra i fatti, la diversità delle modalità esecutive (plurisoggettività vs monosoggettività) e la natura e la gravità dei reati commessi. Il mero stato di tossicodipendenza dell'imputato, anche se accertato, non è di per sé sufficiente a dimostrare l'unità del disegno criminoso, qualora i reati siano caratterizzati da un rilevante intento di lucro economico, del tutto avulso e svincolato dall'eventuale coartazione derivante dalla dipendenza. Il giudice, pertanto, nel valutare la sussistenza della continuazione, deve effettuare un'attenta disamina degli elementi fattuali e probatori, senza limitarsi a considerazioni astratte o generiche, al fine di accertare in modo congruo e logicamente coerente l'effettiva unità del programma delinquenziale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NOVIK ((omissis)) - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/03/2017 della Corte di appello di Torino;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 16 marzo 2017 la Corte di appello di Torino, in f…

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