Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27442 del 13 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:27442PEN

Massima

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La condotta minacciosa e violenta tenuta nei confronti di pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni, anche se non diretta a impedire materialmente l'attività funzionale, integra il reato di resistenza a pubblico ufficiale di cui all'art. 337 c.p., in quanto idonea a turbare e ostacolare la regolarità dell'attività svolta, compromettendo così il bene giuridico tutelato dalla norma incriminatrice. Il reato di resistenza a pubblico ufficiale sussiste anche quando la condotta dell'agente, pur non impedendo materialmente l'attività funzionale, sia comunque idonea a turbarla e ostacolarne la regolarità, essendo sufficiente che l'azione dell'imputato abbia compromesso il bene giuridico protetto dalla norma, ovvero il regolare svolgimento dell'attività della pubblica amministrazione. Ai fini della configurabilità del reato di resistenza a pubblico ufficiale non è necessario che l'agente abbia posto in essere una condotta diretta a impedire materialmente l'attività funzionale, essendo sufficiente che il suo comportamento, anche se non diretto a tale scopo, abbia comunque turbato e ostacolato la regolarità dell'attività svolta dai pubblici ufficiali, compromettendo così il bene giuridico tutelato dalla norma incriminatrice. La condotta di resistenza a pubblico ufficiale può quindi realizzarsi anche attraverso atti di minaccia e violenza che, pur non impedendo materialmente l'attività funzionale, siano comunque idonei a turbarla e ostacolarne la regolarità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. MILO Nicola - rel. Consigliere

Dott. FAZIO Anna Maria - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. MA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 8923/2006 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 13/01/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/01/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MILO Nicola;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'AMBROSIO Vito che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. non e' comparso.

FA…

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