Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 3941 del 2017

ECLI:IT:TARLAZ:2017:3941SENB

Massima

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La mera presentazione di una domanda di condono edilizio non autorizza la prosecuzione di lavori abusivi né abilita il richiedente ad eseguire opere di ampliamento dell'immobile oggetto della richiesta di sanatoria. Anche in pendenza di un'istanza di condono, gli interventi ulteriori rispetto all'opera principale abusiva, seppur riconducibili a categorie di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione, ripetono le caratteristiche di illegittimità dell'opera principale e devono essere pertanto sanzionati con l'ordine di demolizione da parte dell'autorità comunale. L'interesse pubblico alla rimozione dell'abuso edilizio è in re ipsa e non richiede una specifica motivazione che dia conto della comparazione con gli interessi privati coinvolti, essendo l'ordine di demolizione un atto dovuto e rigorosamente vincolato, il cui presupposto è costituito unicamente dalla constatata esecuzione dell'opera in totale difformità o in assenza del titolo abilitativo.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/03/2017

N. 03941/2017 REG.PROV.COLL.

N. 13491/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 13491 del 2016, proposto da:
((omissis)), rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, Circ.ne Trionfale, 27;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco p.t., rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso l’Avvocatura Comunale in Roma, via Tempio di Giove 21;

per l'annullamento

della determinazione dirigenziale di Roma Capitale del 13.09.2016 con la quale è stata ingiunta alla ricorrente la demolizione delle opere abusive realizzate in Roma - via della…

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