Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 4441 del 4 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:4441PEN

Massima

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La circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 11-bis, c.p. è costituzionalmente illegittima quando abbia concretamente inciso nella determinazione della pena oggetto di un accordo tra le parti, in quanto in tal caso la pena finale non può essere ricondotta alla mera volontà delle stesse. In tali ipotesi, l'imputato ha interesse a far valere la sopravvenuta illegittimità della norma, con conseguente annullamento senza rinvio della sentenza di applicazione della pena su richiesta, in modo da travolgere l'intero accordo originario e restituire gli atti al giudice di primo grado per il prosieguo del procedimento. La Corte di Cassazione, in linea con il principio affermato dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 249/2010, ritiene che quando la circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 11-bis, c.p. abbia effettivamente influito sulla determinazione della pena concordata tra le parti, l'imputato conserva l'interesse a far valere la sopravvenuta illegittimità costituzionale di tale aggravante. Ciò in quanto la pena finale non può più essere ricondotta alla mera volontà delle parti, essendo stata alterata dalla presenza di una norma dichiarata incostituzionale. In tali casi, la sentenza di applicazione della pena su richiesta deve essere annullata senza rinvio, in modo da travolgere l'intero accordo originario e restituire gli atti al giudice di primo grado per il prosieguo del procedimento, al fine di consentire una nuova determinazione della pena nel rispetto dei principi costituzionali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesco P - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AB. EN. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2303/2009 TRIBUNALE di BRESCIA, del 13/05/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;

lette le conclusioni del P.G. Dott. ((omissis)) per l'annullamento senza rinvio.

RAGIONI DELLA DECISIONE

1. Avverso la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, deliberata il 13-28.5.2009 dal Tribunale di Brescia nei confronti del cittadino tunisino AB. EN. AN. , per i…

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