Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 46094 del 16 dicembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:46094PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando dei poteri e violando i doveri inerenti alla funzione esercitata, accede abusivamente a banche dati delle forze dell'ordine per acquisire informazioni riservate e comunicarle a terzi interessati, commette il delitto di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio e di accesso abusivo a un sistema informatico. Tali condotte, reiteratesi per un lungo periodo di tempo, integrano un grave pregiudizio all'immagine e al buon funzionamento della pubblica amministrazione, non configurando una speciale tenuità del danno o del lucro ai fini dell'applicazione delle relative circostanze attenuanti. La gravità oggettiva e soggettiva dei reati, desunta anche dalla qualità di appartenente all'Arma dei Carabinieri dell'agente pubblico infedele, giustifica un significativo aumento di pena per il vincolo della continuazione, senza che ciò possa ritenersi sproporzionato o illogico, specie ove si consideri l'elevato numero di condotte illecite accertate. L'ultima dazione di denaro percepita dal pubblico ufficiale, rinvenuta in sede di perquisizione, è ritenuta riconducibile al pactum sceleris, in assenza di plausibili causali alternative, integrando il delitto di corruzione fino a tale data.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizi - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/02/2021 emessa dalla Corte di appello di Roma;
visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Fabrizio D'Arcangelo;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Senatore Vincenzo, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la decisione indicata in epigrafe la Corte d'appell…

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