Cassazione penale Sez. II sentenza n. 17000 del 8 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:17000PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il dipendente pubblico che, omettendo di segnalare le uscite non autorizzate dal luogo di lavoro, trae in inganno il datore di lavoro sull'effettività della prestazione lavorativa, conseguendo ingiustamente la retribuzione per una prestazione non effettuata, commette il reato di truffa. Tale condotta è punibile anche in assenza di un'espressa previsione di un obbligo di segnalazione, in quanto il dipendente è comunque tenuto a svolgere la propria attività lavorativa con diligenza e fedeltà, astenendosi da comportamenti che possano arrecare danno all'amministrazione. Inoltre, l'asserita pronta reperibilità del dipendente non lo legittima a trascorrere ore lavorative in attività estranee al servizio, essendo egli tenuto a svolgere le mansioni specificamente assegnategli, anche in assenza di una postazione fissa. Pertanto, la condotta del dipendente che si allontana arbitrariamente dal luogo di lavoro senza giustificato motivo, omettendo di segnalare tali uscite, integra gli estremi del dolo richiesto per la configurazione del reato di truffa, non potendo essere considerata mera irregolarità o colpa. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza degli elementi costitutivi del reato, gode di un ampio margine di discrezionalità nella ricostruzione dei fatti, la cui valutazione non è sindacabile in sede di legittimità, se non in presenza di vizi logici o giuridici nella motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - rel. Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Trieste, in data 18 novembre 2010, di conferma della sentenza del Tribunale di Trieste, in data 7 marzo 2007;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione svolta dal Consigliere Dott. Franco Fiandanese;

Udito il Pubblico Ministero in persona del sostituto Procuratore Generale Dott. Fodaroni Giusep…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.