La confisca di denaro e beni nell'ambito di una sentenza di patteggiamento per reati di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio deve essere adeguatamente motivata dal giudice. In particolare, la confisca del denaro è legittima solo quando sussiste un nesso di pertinenzialità tra il denaro e l'attività illecita contestata, non potendosi confiscare somme che costituiscano il ricavato di precedenti cessioni di droga non oggetto del procedimento o siano destinate ad ulteriori acquisti della medesima sostanza. Inoltre, il giudice deve spiegare in cosa si sia concretamente utilizzato il telefono cellulare per commettere il reato, non essendo sufficiente un generico riferimento all'organizzazione del traffico di stupefacenti. In assenza di una motivazione adeguata, la confisca del denaro e del telefono cellulare deve essere annullata e il giudice di rinvio dovrà valutare se disporre la confisca obbligatoria "per equivalente" del denaro ai sensi della normativa vigente o se sussistano i presupposti per la confisca "allargata" prevista dall'art. 240-bis c.p.