Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni di sorveglianza e controllo di opere pubbliche, attesta falsamente l'avvenuta ispezione e verifica di elementi strutturali non accessibili, omettendo di segnalare il mancato accesso agli stessi, commette il reato di falso ideologico in atto pubblico. Tale condotta, realizzata consapevolmente e reiteratamente al fine di favorire interessi economici della società concessionaria, integra gravi indizi di colpevolezza che giustificano l'applicazione di misure cautelari interdittive, in ragione del concreto pericolo di reiterazione del reato, anche in assenza di immediate opportunità di ricaduta, atteso il perdurare del rapporto di lavoro con la società concessionaria, seppur in diversa posizione. La durata della misura cautelare, applicata nella sua massima estensione, risulta adeguatamente motivata in relazione alla gravità e reiterazione della condotta illecita, nonché ai comportamenti successivi all'evento dannoso.