Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10969 del 14 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:10969PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (c.d. stalking) si configura quando l'agente, con condotte reiterate nel tempo, minaccia e molesta la vittima, cagionandole un perdurante e grave stato di ansia e di paura, un fondato timore per la propria incolumità e costringendola ad alterare le proprie abitudini di vita. L'elemento soggettivo del reato è integrato dal dolo generico, che richiede la volontà di porre in essere più condotte di minaccia e molestia, nella consapevolezza della loro idoneità a produrre uno degli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice e dell'abitualità del proprio agire, senza necessità della preordinazione delle condotte. La valutazione della credibilità della persona offesa e dell'attendibilità del suo racconto rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui apprezzamento è incensurabile in sede di legittimità, salvo che non risulti affetto da manifeste contraddizioni o da mere congetture prive di riscontri probatori. La determinazione della pena, anche in relazione alle circostanze aggravanti ed attenuanti, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, che la esercita in aderenza ai principi di cui agli artt. 132 e 133 c.p., e il relativo giudizio è incensurabile in sede di legittimità, se sorretto da adeguata motivazione e non frutto di mero arbitrio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. SESSA Renata - rel. Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/11/2021 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere RENATA SESSA;
il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore PASSAFIUME SABRINA ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso;
il difensore della parte civile ha chiesto rigettarsi il ricorso;
il difensore dell'imputato ha insistito nell'accoglimento del ricorso.

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