Il provvedimento del giudice per le indagini preliminari che rigetta la richiesta di misura cautelare per insufficienza del quadro indiziario deve essere impugnato con l'appello previsto dall'articolo 310 del codice di procedura penale, e non con il ricorso per cassazione, in applicazione del principio di conservazione delle impugnazioni di cui all'articolo 568, comma 5, del codice di procedura penale. Infatti, l'ordinanza cautelare emessa ai sensi dell'articolo 292 del codice di procedura penale è un provvedimento che incide sulla libertà personale dell'indagato e pertanto deve essere impugnato con l'appello, quale rimedio ordinario previsto dalla legge per contestare le decisioni del giudice per le indagini preliminari in materia di misure cautelari. Il ricorso per cassazione è ammesso solo avverso i provvedimenti del giudice per le indagini preliminari che non incidono sulla libertà personale, mentre per le ordinanze cautelari è previsto l'appello quale mezzo di impugnazione ordinario e tipico. Pertanto, il giudice di legittimità, in applicazione del principio di conservazione delle impugnazioni, deve qualificare il ricorso come appello e disporre la trasmissione degli atti al tribunale competente per il prosieguo del giudizio.