Il giudicato formatosi su un provvedimento giurisdizionale di condanna al pagamento di una somma di denaro, una volta divenuto definitivo e non più impugnabile, costituisce titolo esecutivo idoneo a far sorgere in capo all'amministrazione soccombente l'obbligo di adempiere spontaneamente entro i termini di legge, senza necessità di ulteriori atti o formalità. Decorsi tali termini senza che l'amministrazione abbia provveduto al pagamento, il giudice amministrativo, adito in sede di ottemperanza, è tenuto a dichiarare l'obbligo di esecuzione del giudicato e, in caso di ulteriore inerzia, a nominare un commissario ad acta per il compimento degli atti necessari al soddisfacimento del credito, con addebito delle relative spese a carico dell'amministrazione inadempiente. Inoltre, il giudice può condannare l'amministrazione al pagamento di una penalità di mora, a titolo sanzionatorio, per ogni giorno di ritardo nell'esecuzione della sentenza, in aggiunta agli interessi legali dovuti ex lege o disposti nella medesima condanna. Tali rimedi, volti a garantire l'effettività della tutela giurisdizionale e il rispetto del giudicato, trovano applicazione anche quando l'obbligo di pagamento discende da una sentenza di condanna al risarcimento del danno non patrimoniale per irragionevole durata del processo, ai sensi della legge n. 89/2001 (c.d. legge Pinto).