Cassazione penale Sez. VI ordinanza n. 22744 del 6 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:22744PEN

Massima

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Il provvedimento di scarcerazione emesso dal giudice per le indagini preliminari, anche se inficiato da un errore di calcolo dei termini di durata della custodia cautelare, non è revocabile dallo stesso giudice che lo ha emesso, in assenza di impugnazione da parte del pubblico ministero ai sensi dell'art. 310 c.p.p. Ciò in quanto, con tale provvedimento, il giudice ha esaurito la sua potestà decisoria e non può più tornare sulla statuizione adottata, salvo il caso in cui siano mutate le condizioni che hanno determinato l'originaria decisione. Tale principio, valido in generale per i provvedimenti adottati in forma di ordinanza che statuiscono su diritti o situazioni giuridiche con carattere di definitività, trova applicazione anche con specifico riferimento ai provvedimenti di scarcerazione per decorrenza dei termini di durata della custodia cautelare ex art. 303 c.p.p., per i quali un nuovo provvedimento di applicazione di misura cautelare è soggetto alle condizioni e ai presupposti tassativamente indicati dall'art. 307 c.p.p. Pertanto, in assenza di impugnazione del provvedimento di scarcerazione da parte del pubblico ministero, il giudice non può adottare un nuovo provvedimento cautelare, anche qualora il precedente provvedimento di scarcerazione sia inficiato da un mero errore di calcolo dei termini di durata della custodia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catania;

nei confronti di:

D'. Ma. Gr., n. a (OMESSO);

avverso la ordinanza in data 30-31 ottobre 2007 del Tribunale di Catania;

Visti gli atti, la ordinanza denunziata e il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Do…

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