Cassazione penale Sez. II sentenza n. 50315 del 13 dicembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:50315PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando, mediante violenza o minaccia, anche implicita o indiretta, si costringe taluno a fare o ad omettere qualcosa al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno. L'ingiusto profitto non deve necessariamente avere natura economica, potendo consistere anche nel godimento di un bene immobile altrui, come nel caso in cui le vittime siano costrette ad abbandonare la propria abitazione. La responsabilità penale può essere affermata sulla base di un complessivo quadro probatorio, che includa non solo le dichiarazioni delle parti lese ma anche altri elementi di riscontro, come le testimonianze di terzi e la documentazione medica. Inoltre, la fattispecie di estorsione è configurabile anche quando il danno subito dalle vittime, pur non essendo di rilevante entità, sia comunque concretamente individuato e liquidato dal giudice di merito sulla base degli elementi emersi nel processo. Infine, l'attenuante della lieve entità del danno o del profitto, prevista dall'art. 62 n. 4 c.p., può essere riconosciuta solo se espressamente richiesta dalla difesa con l'atto di impugnazione, non essendo ammissibile la sua deduzione per la prima volta in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Domenico - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - rel. Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato ad (OMISSIS);

(OMISSIS) nata a (OMISSIS);

avverso la sentenza n.2004/2007 della Corte d'appello di L'Aquila del 16.12.2011;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Margherita B. Taddei;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. GAETA Pietro, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito per gli impu…

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