Il ricorso per cassazione avverso il provvedimento di archiviazione non può essere proposto personalmente dalla persona offesa, ma deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore munito di apposito mandato defensionale, pur se non integrato da procura speciale. La mancata osservanza di tale requisito formale comporta l'inammissibilità del ricorso, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della cassa delle ammende, salvo che non emergano ragioni di esonero. Il giudice, nel decidere sull'archiviazione, non è tenuto a sentire personalmente la persona offesa e a permetterle di esporre le proprie argomentazioni, essendo sufficiente il rispetto del contraddittorio attraverso la previsione dell'opposizione ex art. 410 c.p.p. La tardività della querela, se ritenuta dal giudice, costituisce un valido motivo per disporre l'archiviazione, indipendentemente dalla necessità di raccogliere ulteriore documentazione o approfondire gli aspetti penali e civilistici della vicenda, in quanto tali esigenze non incidono sulla tempestività della denuncia/querela.